Gastronomia

“diffidate dei ristoranti – e cercate, per quanto è possibile, di evitarli – dove il cameriere, prima ancora di chiedervi cosa desiderate mangiare, vi chiede a bruciapelo:”vino bianco o rosso?”
Bepi Mazzotti

Mazzotti, già direttore dell’Ente Provinciale per il Turismo dalla seconda metà degli anni Trenta, primo fra tutti, sin dal 1949, inizia a promuovere la gastronomia trevigiana bandendo un concorso poetico in lingua dialettale, in cui si esaltano i caratteri autentici ed originali della cucina della Marca; un concorso di grande successo, sia di pubblico che di critica, che vede l’esaltazione di quelli che diventeranno i prodotti tipici del territorio, quali il radicchio rosso, la “luganega”, i funghi e la soppressa.

A dieci a anni di distanza il suo sforzo fu recepito dal Comune e dagli esercenti, che nel 1959, sotto la sua direzione, organizzarono il Primo Festival della Cucina Trevigina, gara succulenta fra i migliori ristoratori della città, che si affrontavano tra i fornelli per il prestigio proprio e della cucina trevigiana.
Lo stesso anno Mazzotti organizza il “Bicchiere d’Oro”, premio innovativo dedicato all’arte di servire il buon vino che fu assegnato a chi fra tutti gli esercenti della provincia,  dimostrò di conoscere più degli altri i buoni vini locali e seppe suggerire ai clienti, e servire alla temperatura adatta.

Paladino delle tipicità, Mazzotti nelle prima metà degli anni Sessanta di dedica alla creazione della Strada del Vino Bianco  e della Strada del Vino Rosso, a tutt’oggi cavalli di battaglia dei circuiti enogastronomici nazionali.