Fondazione Mazzotti » La Marca Trevigiana di Giuseppe Mazzotti http://www.fondazionemazzotti.org Il patrimonio culturale, artistico e paesaggistico del Veneto Tue, 08 Nov 2016 13:34:03 +0000 en hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.1.2 La montagna http://www.fondazionemazzotti.org/marca-trevigiana/la-montagna http://www.fondazionemazzotti.org/marca-trevigiana/la-montagna#comments Mon, 08 Apr 2013 13:59:04 +0000 Loretta http://www.fondazionemazzotti.org/?p=1638

Continua la lettura »]]> “…La vetta, per l’alpinista, non è una meta di ordine sportivo, bensì di ordine morale, e che l’ascensione di una montagna è atto di grande bellezza umana quando deriva da una esigenza spirituale…”
Bepi Mazzotti

Il rapporto di Mazzotti con la montagna, il suo modo di sentirla e vederla come qualcosa di vivo che “parla”, il suo rispetto ed il suo approccio molto intimo e personale nell’entrare in relazione con essa lo si evince dalle sue stesse parole:

“…Innanzi tutto bisogna salirla a piedi. La montagna ricompensa quasi sempre in proporzione alla fatica che si compie per salirla. Gli spettacoli che essa offre sono evidentemente gli stessi, sia per chi vi sale a piedi sia per chi raggiunge i valichi o le cime in automobile o in funivia. Ma la facoltà d’intenderli è molto diversa non solo come spettacolo in sé ma come coscienza di meritarselo. La fatica ci dà ad ogni istante la prova della sproporzione fra noi e il monte che stiamo salendo…La comprensione del sentimento della montagna si può avere solo in lunghe peregrinazioni, in solitarie passeggiate, in ascensioni su vette facili o difficili, non importa, purché poco frequentate, o meglio del tutto deserte…”

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Gastronomia http://www.fondazionemazzotti.org/marca-trevigiana/le-strade-del-vino http://www.fondazionemazzotti.org/marca-trevigiana/le-strade-del-vino#comments Thu, 09 Jun 2011 16:50:25 +0000 admin http://www.fondazionemazzotti.org/?p=698

Continua la lettura »]]> “diffidate dei ristoranti – e cercate, per quanto è possibile, di evitarli – dove il cameriere, prima ancora di chiedervi cosa desiderate mangiare, vi chiede a bruciapelo:”vino bianco o rosso?”
Bepi Mazzotti

Mazzotti, già direttore dell’Ente Provinciale per il Turismo dalla seconda metà degli anni Trenta, primo fra tutti, sin dal 1949, inizia a promuovere la gastronomia trevigiana bandendo un concorso poetico in lingua dialettale, in cui si esaltano i caratteri autentici ed originali della cucina della Marca; un concorso di grande successo, sia di pubblico che di critica, che vede l’esaltazione di quelli che diventeranno i prodotti tipici del territorio, quali il radicchio rosso, la “luganega”, i funghi e la soppressa.

A dieci a anni di distanza il suo sforzo fu recepito dal Comune e dagli esercenti, che nel 1959, sotto la sua direzione, organizzarono il Primo Festival della Cucina Trevigina, gara succulenta fra i migliori ristoratori della città, che si affrontavano tra i fornelli per il prestigio proprio e della cucina trevigiana.
Lo stesso anno Mazzotti organizza il “Bicchiere d’Oro”, premio innovativo dedicato all’arte di servire il buon vino che fu assegnato a chi fra tutti gli esercenti della provincia,  dimostrò di conoscere più degli altri i buoni vini locali e seppe suggerire ai clienti, e servire alla temperatura adatta.

Paladino delle tipicità, Mazzotti nelle prima metà degli anni Sessanta di dedica alla creazione della Strada del Vino Bianco  e della Strada del Vino Rosso, a tutt’oggi cavalli di battaglia dei circuiti enogastronomici nazionali.

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Ville Venete http://www.fondazionemazzotti.org/marca-trevigiana/ville-venete http://www.fondazionemazzotti.org/marca-trevigiana/ville-venete#comments Thu, 09 Jun 2011 16:49:50 +0000 admin http://www.fondazionemazzotti.org/?p=696

Continua la lettura »]]> Il Robinson delle Ville Venete
Orio Vergani

Mazzotti è un uomo di letture attente, estremamente variegate e curiose. Gira il Veneto con la macchina fotografica a tracolla, scatta immagini rivelatrici di insospettate ricchezze. Procede nella sua ricognizione per le ville con estrema prudenza, sfoltendo o rivelando gioielli architettonici e non, denunciando anche gli scempi in un campionario della incuria e dell’abbandono.

Mazzotti sente il bisogno di raccogliere i documenti della rovina, e per prima cosa trovare le ville, perché molte almeno in apparenza sono irreperibili o in molti casi irriconoscibili: talvolta trasformate in cascine e fienili. La celebre mostra inaugurata nel settembre 1952 nel Salone del Palazzo dei Trecento a Treviso, organizzata dagli Enti Provinciali per il Turismo della nostra regione in accordo con le Soprintendenze ai Monumenti del Veneto è l’occasione per un primissimo censimento  delle ville raccolte nel primo catalogo della mostra, nonché primo catalogo illustrato sulle Ville Venete, da lui curato e edito da Canova.

Nei suoi articoli scrive che:

…Alle ingiurie del tempo, alle mutate condizioni economiche, al cambiamento del modo di vita, si aggiunsero altri fatti che aggravarono ed accelerarono la decadenza di quelle antiche dimore. Dal tempo delle campagne napoleoniche all’ultimo conflitto mondiale le ville venete furono in ogni guerra ridotte a sedi di comandi, quando non servirono di accantonamento alle truppe. Nei casi migliori furono trasformate in ospedali…

…Non dobbiamo consentire che queste ville finiscano nella mani di speculatori (non sempre del tutto ingnoranti) che tagliano gli alberi dei parchi, vendono i cancelli di ferro battuto e le belle statue, trasformano le case ornate in magazzini e stalle…

La lunga battaglia condotta da Mazzotti, Silvio Negro, giornalista vicentino allora “vaticanista” del Corriere, Renato Cevese e Giovanni Comisso, fece sorgere nel 1958, su decisione della Commissione finanze e tesoro della Camera, l’Ente per le ville venete, il cui scopo era, per legge, di concedere benefici e varie provvidenze per la salvaguardia e il restauro delle ville.

 

Link consigliati:
http://www.villevenete.net/portalVV/
http://www.villevenete.org/

Letture consigliate:
- Le ville venete, a cura di Giuseppe Mazzotti con nuova prefazione di Lionello Puppi,  Treviso : Canova, 2007
- Le ville venete devono morire?,  Giuseppe Mazzotti,  Milano : Qui Touring, 1978,  P. 57-61

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L’arte http://www.fondazionemazzotti.org/marca-trevigiana/i-musei http://www.fondazionemazzotti.org/marca-trevigiana/i-musei#comments Thu, 09 Jun 2011 16:49:22 +0000 admin http://www.fondazionemazzotti.org/?p=694

Continua la lettura »]]> Al fine di sperimentare e mettere a frutto gli studi artistici compiuti alla Scuola libera di nudo all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Mazzotti partecipa nel 1924 e nel 1925 sia come pittore che come pubblicista alle Mostre Trevigiane d’Arte.

Con la nascita del Sindacato Provinciale di Belle Arti Mazzotti svolge un ruolo da protagonista dirigendo dal 1927 al 1942 l’attività artistica a Treviso attraverso le mostre trevigiane e cercando di delineare una “scuola” trevigiana favorendo una pittura dai toni intimisti e delicati, dalla fresca spontaneità rivolta in particolare alla raffigurazione delle specificità provinciali dal paesaggio ai modi sociali di vita.

Dal dopoguerra in poi continuerà la sua opera di critico e organizzatore di eventi d’arte per  pochi amici artisti come Sante Cancian, Gino Rossi, Arturo Martini, Toni Benetton, Nino Springolo, Augusto Murer e per le grandi mostre su Cima da Conegliano, Giorgione, sulla ricostruzione degli edifici storici ed artistici danneggiati dalla guerra, sui Castelli del Veneto e Friuli e Trentino Alto Adige.

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